Paesi e borghi della maremma
Ricca di storia, bellezze naturali e culturali, tranquillità e piccoli borghi, la Maremma toscana è il luogo perfetto in cui poter staccare la spina dagli stress della quotidianità. Famoso per le centinaia di borghi medioevali, vere e proprie gemme incastonate nel paesaggio naturale mediterraneo, con le loro piazzette, le case in pietra, le torri difensive contornate da mura, le chiese e le opere d’arte di grande pregio, il territorio toscano è tutto da visitare per una vacanza all’insegna della scoperta dei borghi più belli d’Italia.
La Maremma Toscana, celeberrima per la sua caratteristica natura selvaggia, le verdi colline dei butteri, la cucina ed i vini tipici, accoglie alcuni dei borghi medioevali più caratteristici di tutta la regione: Scansano, da cui prende il nome il famoso vino Morellino, Pitigliano, detto anche “città del tufo” o “piccola Gerusalemme” e Massa Marittima, con il suo balestro del Gerfalco, una delle giostre con rievocazione storica più famose di tutta la Toscana.
Il borgo medievale di Scansano
In provincia di Grosseto si erge un piccolo borgo di origini medievali, Scansano, situato su di un poggio nel cuore della Maremma.
Una passeggiata a piedi alla scoperta di Scansano è quanto di meglio per ammirare le bellezze del suo centro storico risalente al periodo delle grandi famiglie toscane, con le sue chiesette, piccole piazze, edifici in pietra e stradine che lo percorrono in lungo ed in largo. Come patria del famoso vino rosso toscano, il Morellino di Scansano, durante la vostra visita non potrete non soffermarvi presso una delle enoteche di cui il centro del paese è particolarmente fornito, per degustare vini e cibi tipici maremmani.
Dopo pranzo potrete recarvi al Museo Archeologico scansanese, nel quale sarà possibile approfondire la conoscenza sulle famiglie Aldobrandeschi e Sforza che si passarono la proprietà del borgo durante l’epoca medievale.
Il borgo medievale di Scansano
In provincia di Grosseto si erge un piccolo borgo di origini medievali, Scansano, situato su di un poggio nel cuore della Maremma.
Una passeggiata a piedi alla scoperta di Scansano è quanto di meglio per ammirare le bellezze del suo centro storico risalente al periodo delle grandi famiglie toscane, con le sue chiesette, piccole piazze, edifici in pietra e stradine che lo percorrono in lungo ed in largo. Come patria del famoso vino rosso toscano, il Morellino di Scansano, durante la vostra visita non potrete non soffermarvi presso una delle enoteche di cui il centro del paese è particolarmente fornito, per degustare vini e cibi tipici maremmani.
Dopo pranzo potrete recarvi al Museo Archeologico scansanese, nel quale sarà possibile approfondire la conoscenza sulle famiglie Aldobrandeschi e Sforza che si passarono la proprietà del borgo durante l’epoca medievale.
Pitigliano, “la piccola Gerusalemme”
Il borgo di Pitigliano, conosciuto anche come “la città del tufo” grazie allo sperone di tufo sul quale è arroccato ed in cui sono state scavate la necropoli, le vie Cave e le gigantesche strade dell’antico popolo degli Etruschi, é è stato riconosciuto con la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano come marchio di alta qualità turistico ambientale.
Grazie al quartiere ebraico ed alla sua sinagoga, ai quali è vivamente consigliata una visita, Pitigliano si è guadagnato l’altro suo soprannome, “la piccola Gerusalemme”.
Nel XV° secolo il borgo fu infatti rifugio per molti israeliti, i quali, a seguito dell’espulsione dello Stato dalla Chiesa, trovarono riparo all’interno del piccolo paese dando vita ad una pacifica convivenza di confessioni religiose, l’ebraica e la cristiana: dell’antico quartiere ebraico sono ancora visitabili il bagno rituale, il ghetto, la macelleria e la cantina kasher, il forno ed un tempio risalente al 1598.
Pochi gli ebrei ancora rimasti in loco, tuttavia la loro cucina tipica è ancora presente e tutelata come ottima esperienza di slow food, le cui leccornie più rappresentative sono gli sfratti, dei dolcetti di miele e noci ed il rinomato vino rosso Kasher Piccola Gerusalemme, prodotto sotto la stretta supervisione del rabbino della zona.
Pitigliano, “la piccola Gerusalemme”
Il borgo di Pitigliano, conosciuto anche come “la città del tufo” grazie allo sperone di tufo sul quale è arroccato ed in cui sono state scavate la necropoli, le vie Cave e le gigantesche strade dell’antico popolo degli Etruschi, é è stato riconosciuto con la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano come marchio di alta qualità turistico ambientale.
Grazie al quartiere ebraico ed alla sua sinagoga, ai quali è vivamente consigliata una visita, Pitigliano si è guadagnato l’altro suo soprannome, “la piccola Gerusalemme”.
Nel XV° secolo il borgo fu infatti rifugio per molti israeliti, i quali, a seguito dell’espulsione dello Stato dalla Chiesa, trovarono riparo all’interno del piccolo paese dando vita ad una pacifica convivenza di confessioni religiose, l’ebraica e la cristiana: dell’antico quartiere ebraico sono ancora visitabili il bagno rituale, il ghetto, la macelleria e la cantina kasher, il forno ed un tempio risalente al 1598.
Pochi gli ebrei ancora rimasti in loco, tuttavia la loro cucina tipica è ancora presente e tutelata come ottima esperienza di slow food, le cui leccornie più rappresentative sono gli sfratti, dei dolcetti di miele e noci ed il rinomato vino rosso Kasher Piccola Gerusalemme, prodotto sotto la stretta supervisione del rabbino della zona.
Massa ed il Balestro del Girifalco
La tradizione massetana per eccellenza, il Balestro del Girifalco, è una suggestiva rievocazione storica medievale che prevede una gara di tiro con la balestra disputata dai tiratori dei vari quartieri cittadini, nella quale due volte l’anno i concorrenti si sfidano seguendo le regole degli antichi giochi.
Le prime testimonianze di questo gioco cittadino sono risalenti al XIV°-XV° secolo. La quarta domenica di Maggio ed il 14 Agosto prendono parte alla sfida ben 24 balestrieri, 8 per ciascuno dei quartieri di Massa Marittima (detti Terzieri nel massetano a seguito della dell’antica suddivisione risalente ai tempi della costituzione a Libero Comune). Tre dunque i terzieri che prendono parte alla gara che si svolge in Piazza Garibaldi, di fronte al Duomo: Cittanuova, Cittavecchia e Borgo.
Come ogni rievocazione storica che si rispetti, oltre ai tiratori prendono parte al corteo di presentazione, circa 150 persone vestite con abiti dell’epoca, musici, porta insegne e dame per ogni Terziere. Al termine della sfilata e prima dell’inizio della gara, si esibiscono in coreografie e volteggi i componenti della Compagnia degli Sbandieratori di Massa Marittima, un gruppo famoso ormai in tutta Italia per la sua bravura. La gara di tiro si svolge in modo molto intuitivo: il tiratore che con la propria freccia centra l’angolo di bersaglio più vicino al centro, regala al proprio terziere la vittoria e l’ambito drappo di seta dipinto a mano detto “palio”.
Massa ed il Balestro del Girifalco
La tradizione massetana per eccellenza, il Balestro del Girifalco, è una suggestiva rievocazione storica medievale che prevede una gara di tiro con la balestra disputata dai tiratori dei vari quartieri cittadini, nella quale due volte l’anno i concorrenti si sfidano seguendo le regole degli antichi giochi.
Le prime testimonianze di questo gioco cittadino sono risalenti al XIV°-XV° secolo. La quarta domenica di Maggio ed il 14 Agosto prendono parte alla sfida ben 24 balestrieri, 8 per ciascuno dei quartieri di Massa Marittima (detti Terzieri nel massetano a seguito della dell’antica suddivisione risalente ai tempi della costituzione a Libero Comune). Tre dunque i terzieri che prendono parte alla gara che si svolge in Piazza Garibaldi, di fronte al Duomo: Cittanuova, Cittavecchia e Borgo.
Come ogni rievocazione storica che si rispetti, oltre ai tiratori prendono parte al corteo di presentazione, circa 150 persone vestite con abiti dell’epoca, musici, porta insegne e dame per ogni Terziere. Al termine della sfilata e prima dell’inizio della gara, si esibiscono in coreografie e volteggi i componenti della Compagnia degli Sbandieratori di Massa Marittima, un gruppo famoso ormai in tutta Italia per la sua bravura. La gara di tiro si svolge in modo molto intuitivo: il tiratore che con la propria freccia centra l’angolo di bersaglio più vicino al centro, regala al proprio terziere la vittoria e l’ambito drappo di seta dipinto a mano detto “palio”.
LA MIGLIORE TARIFFA GARANTITA CON LA PRENOTAZIONE DIRETTA